Dalla campagna fotografica per il volume MILANO, Touring Editore, 2015.
«Le fotografie di Francesco Radino catturano l'anima della metropoli misteriosamente spazzata da un "vento largo". Un vento fragile, di questi tempi, venuto a stuzzicare l'inconscio collettivo dei milanesi quando guardano passare la Storia: quell'euforia malinconica che porta a rallentare il passo, a guardarsi in giro e ritrovare il bello dove prima non c'era, a farsi domande, a fermarsi in piazza a ciciarare con qualcuno...
L'artista dello sguardo interroga le sfumature. Ascolta Le voci della città, l'opera d'arte urbana di Alberto Garutti, nei tubi di metallo e ottone che spuntano dal sottosuolo di piazza Gae Aulenti. Cerca la poesia negli orti coltivati sulle sponde di un fiume nel cui letto sonnecchiano i ricordi, nell'albeggiare silenzioso di un chiostro...
Ogni foto una sineddoche: uno scorcio per il panorama tutto intero. Ogni incontro un'epifania, l'illusione di sentir battere il cuore del grande organismo urbano. Ogni foto il riflesso antico di nature umane non addomesticate dal cemento, solo un po' ipnotizzate dal sogno di svettare più su, ancora più su.»
«Francesco Radino's photographs capture the soul of a metropolis mysteriously swept through by a fresh wind. A fragile wind of these times come to prick the collective unconscious of Milanese people observing the passage of History: that melancholic euphoria that causes people to slow down, look around and rediscover beauty where before there was none, ask themselves questions and stop in the square for a chat... The photographic artist probes the subtleties and listens to Le Voci della Città (The voices of the City), an urban-artwork by Alberto Garutti featuring metal and copper pipes that poke through the surface of Piazza Gae Aulenti. He seeks poetry in allotments along the banks of a river filled with sleepy memories; in the silent dawn of a cloister... Every photo is a synecdoche: a partial view that conveys a whole scenario. Every encounter is an epiphany and gives the impression you are listening to the heartbeat of the great urban being. Every photograph is an ancient reflection on a human nature not tamed by the concrete and only slightly hypnotized by the dream of rising ever higher.»
Dall'introduzione di Michele Lauro